I prodotti tradizionali della Provincia di Latina – Parte 2

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I prodotti tradizionali della provincia di Latina

Un viaggio nei sapori pontini - Parte 2

Quali sono i prodotti tradizionali della Provincia di Latina? Dove si trovano? Tra salsicce, lenticchie, fichi e molto altro ancora, scopriamo con la nostra seconda tappa i prodotti tradizionali della provincia di Latina i più importanti e conosciuti, un viaggio gustoso, assolutamente da non perdere. 

L'obiettivo del nostro articolo è quello di farvi scoprire alcune delle eccellenze del nostro territorio molte volte sconosciute, si tratta del secondo articolo della serie dedicata ai prodotti tradizionali. Inoltre se siete appassionati di gastronomia non potete non leggere gli articoli sulle sagre della Provincia di Latina e sui vini della provincia pontina.

Oliva Itrana o di Gaeta

Oliva-Itrana-prodotti-tradizionali-provincia-di-latina-latinamipiace L'oliva di Gaeta, nota anche come oliva Itrana, Trana, Oliva Grossa oppure Cicerone, è una cultivar di olivo originaria e tipica del Lazio. Le olive si presentano con un colore rosa o verde chiaro, la cui polpa, soda, si stacca perfettamente dal nocciolo. Secondo l'antica tradizione locale, venivano usate botti di rovere o di castagno per far maturare il prodotto, oggi sostituite da fusti di plastica alimentare. Il frutto prodotto è adatto sia per la produzione di olio che per la consumazione a tavola. I documenti storici che descrivono il prodotto risalgono al '600, mentre articoli a carattere scientifico e di cronaca locale sono dei primi anni del '900.

Fragole Favette di Terracina

latinamipiace-prodotti-tipici-Fragole-Favette-di-TerracinaLe Fragole Favette di Terracina dal colore rosso intenso e sapore molto più dolce rispetto ad altre varietà e sicuramente uno dei prodotti tradizionali che non poteva mancare nel nostro elenco.  Deriva da una varietà di origine francese, denominata "Favette", che fu introdotta in questa zona circa 50 anni fa, trovandovi favorevoli condizioni che le hanno consentito di attecchire e prosperare. Oggi questa varietà di fragola è coltivata a livello mondiale solo nella nostra provincia in poco più di 100 ettari. Il periodo di produzione va da fine marzo, in serra,a fine giugno, in pieno campo.

Lenticchie di Ventotene

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Le lenticchie di Ventotene presentano piccole dimensioni (da 1 a 2,5 mm) ed il loro colore è marrone chiaro con leggere venature rosate.Viene seminato da dicembre a febbraio, secondo la tipologia dei terreni: prima nei terreni sabbiosi, poi in quelli argillosi.

La raccolta avviene a giugno, alle prime luci dell'alba, dopodiché i baccelli si lasciano essiccare per qualche giorno su grandi telai rettangolari, per poi procedere con la "spulatura" con l'aiuto di un "vivillo", costituito da due bastoni di legno legati da due anelli di ferro, che aiutano a separare le lenticchie dalla paglia.

Si tratta di uno dei prodotti che vanta una lunga tradizione, essendo da sempre coltivata con metodi naturali nel fertile terreno vulcanico dell’isola, ma oggi questa eccellenza pontina rischia di scomparire, per colpa del suo basso consumo.

Sedano bianco di Sperlonga IGP

latinamipiace-prodotti-tipici-Sedano-bianco-di-Sperlonga-IGPIl Sedano bianco di Sperlonga è una denominazione riservata esclusivamente alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione. Viene prodotto principalmente nei comuni di Sperlonga e Fondi dalla prima metà degli anni ’60, prima in pieno campo e successivamente in coltura protetta. Il suo colore è bianco con una leggera sfumatura verde chiaro, poco fibroso, ha un sapore dolce e solo moderatamente aromatico che lo rende indicato per il consumo fresco,immerso nel pinzimonio o in abbinamento con il pesce azzurro. Viene prodotto nei mesi che vanno da Marzo a Giugno.

 

Salsiccia di Monte San Biagio

latinamipiace-prodotti-tipici-Salsiccia-di-Monte-San-BiagioLa salsiccia di Monte San Biagio è  un salume a grana grossa,e vi sono tre diversi tipi :

  1. fresca
  2. secca
  3. conservata in olio o sotto sugna.

Ha forma tipica della salsiccia o a ferro di cavallo, la stagionatura, non prevista per la tipologia fresca, dura minimo 21 giorni per la tipologia secca, e 6 mesi per la tipologia conservata in olio o sotto sugna. Si produce da ottobre a marzo nella produzione artigianale, o tutto l'anno nella produzione industriale.

Le sue origini risalgono al VI secolo, con l'arrivo delle genti longobarde a Monticelli, nell'attuale Monte San Biagio. Questo popolo nomade si insediò in territorio "franco", libero, cioè, dall'influenza sia del potere politico pontificio che di quello bizantino. Qui, questo popolo costruì il proprio castrum fortificato, di cui oggi rimangono alcuni resti.

Ed è proprio grazie alle abitudini alimentari dei Longobardi che è da collegare la nascita della salsiccia, infatti avevano bisogno di alimenti molto energetici ed al tempo stesso facili da conservare e trasportare.

 

Arancio Biondo di Fondi

latinamipiace-prodotti-tipici-Arancio-Biondo-di-FondiL'Arancio Biondo di Fondi è presente esclusivamente nell'area pontina. Ne esistono solamanete 3 tipi

  • Biondo nativo (proviene dal seme dell'arancia gentile senza essere innestata)
  • Biondo nativo d'innesto (ottenuto dall'innesto su melograno per una migliorare resistenza )
  • Biondo detto Porcino per la sua chioma  (ottenuto da innesto su melograno ma con marze di varietà Biondo già innestate su melograno)
L'Arancio, è caratterizzato da buccia sottile, con polpa succosa e dolcissima di colore giallo-arancio, ricca di semi grossi dalla forma allungata. La raccolta e commercializzazione avviene a fine febbraio. La storia di questo prodotto Questo prodotto era così importante per l'economia locale che intorno al XVIII secolo, Fondi divenne sinonimo di arancio, addirittura i famosi viaggiatori dell'800, che passavano in Italia per i Gran Tour, decantavano gli aranceti di Fondi. Attualmente esistono pochi esemplari centenari di arancio Biondo e vi sono pochissimi appezzamenti specializzati nella coltivazione di questo frutto.

Pomodoro Spagnoletta di Gaeta e Formia

latinamipiace-prodotti-tipici-Pomodoro-Spagnoletta-di-Gaeta-e-Formia Il pomodoro Spagnoletta di taglia piccola dalla forma schiacciata, viene prodotto tra il golfo di Gaeta e quello di Formia e dal punto di vista organolettico si contraddistingue per il suo sapore agrodolce.   Il seme viene autoriprodotto dagli agricoltori, ci sono aziende agricole che lo fanno dal 1935, e la sua produzione ha mantenuto nel tempo metodiche e tecniche agronomiche molto antiche. Viene seminato nei mesi di ottobre–febbraio, e trapiantato in pieno campo nel periodo di fine Marzo e inizio Aprile e raccolto tra Giugno ed Agosto.  

Potete trovare questo prodotto principalmente sulle bancarelle di frutta e verdura di Gaeta e Formia e viene consumata come pomodoro da mangiare tipo insalata o per preparare sughi.

La cicerchia di Campodimele

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La cicerchia di Campodimele  è una leguminosa da granella (che ha la forma simile ad una fava), dal colore marrone chiaro e dal sapore delicato. La coltivazione della cicerchia di Campodimele viene fatta nel mese di marzo utilizzando il seme locale, riprodotto in azienda. La raccolta avviene tra luglio e inizio agosto, estirpando la pianta dal terreno,posta a terra per farla seccare per poi batterla manuale per ricavarne il seme. La coltivazione della cicerchia era molto diffusa nelle colline interne laziali fino al dopoguerra. Rappresenta un alimento tipico per gli abitanti di Campodimele ed ha costituito e costituisce tutt’ora una importante fonte alimentare proteica.

Riepilogo dei prodotti tradizionali della provincia di Latina

Fichi di Pisterzo

Fragole Favette di Terracina

Lenticchie di Ventotene

Sedano bianco di Sperlonga IGP

Salsiccia di Monte San Biagio

Arancio Biondo di Fondi

Pomodoro Spagnoletta di Gaeta e Formia

La cicerchia di Campodimele